Ruta: la pianta della protezione e della consapevolezza interiore

Nel mondo delle erbe officinali, alcune piante portano con sé un’aura di mistero e saggezza antica. Una di queste è la ruta (Ruta graveolens), una pianta tanto potente quanto delicata, da maneggiare con rispetto e consapevolezza. Conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà medicinali e magiche, la ruta è una delle protagoniste silenziose dei giardini delle nonne, dei testi di erboristeria e dei rituali di protezione energetica.


Originaria dell’area mediterranea, la ruta è una pianta perenne dalle foglie verde-bluastre, finemente frastagliate e dal profumo intenso, quasi acre. I suoi piccoli fiori gialli compaiono in estate e attirano immediatamente l’attenzione di chi è sensibile alle “presenze vegetali” cariche di storia e significato.
Predilige i luoghi soleggiati e i terreni ben drenati: è resistente, tenace e, proprio come le donne che l’hanno tramandata nei secoli, ha saputo adattarsi ai cambiamenti del tempo, conservando la sua identità profonda.

In fitoterapia, viene utilizzata con grande cautela, poiché contiene furanocumarine, sostanze fotosensibilizzanti e potenzialmente tossiche se assunte in dosi elevate. Tuttavia, in piccole quantità e sotto guida esperta, può offrire diversi benefici:

Antispasmodica: è utile nei casi di dolori mestruali, crampi intestinali o spasmi muscolari.

•Digestiva: stimola la secrezione biliare e favorisce la digestione, soprattutto dopo pasti ricchi o grassi.

Sedativa leggera: può calmare stati d’ansia o agitazione nervosa, soprattutto se combinata con altre erbe.

•Antinfiammatoria ad uso esterno impacchi o cataplasmi di ruta (sempre previa diluizione) sono tradizionalmente usati su contusioni, reumatismi e nevralgie.


💡 Attenzione: la ruta non va mai usata in gravidanza (è abortiva) e il suo utilizzo interno va sempre supervisionato da un esperto. L’uso prolungato o scorretto può causare danni al fegato e ai reni.


Non è solo erba da tisana: è anche una pianta di confine, che si muove tra il visibile e l’invisibile. Fin dai tempi dell’antica Roma veniva considerata una pianta protettiva, capace di tenere lontani spiriti maligni, invidie e malocchio. I ramoscelli venivano appesi alle porte o inseriti nei mazzetti sacri, insieme a lavanda, salvia e rosmarino.

Nella tradizione popolare si credeva che portarne un rametto addosso aiutasse a respingere le energie negative e a mantenere la lucidità mentale nei momenti di confusione. Anche oggi, molte persone sensibili usano la ruta bruciata come incenso o in spray purificanti per l’ambiente.

É una compagna saggia, da usare con parsimonia e rispetto. Come tutte le piante con un’energia forte, insegna la misura, la protezione, il confine. Non è una pianta da tutti i giorni, ma da momenti speciali in cui sentiamo il bisogno di tornare a noi stessə, di fare pulizia interiore, di radicarci.

Coltivarla sul balcone o in giardino può essere un modo per ritrovare connessione con le antiche tradizioni, e per avere accanto una pianta che, pur piccola, porta con sé un potere millenario.

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